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“Il destino delle cose è legato al destino degli uomini”.Per far crescere un’altra concezione della vita e dell’arte.Lettera aperta ai cittadini di Piedimonte Matese.Se non ora quando?
Prendo in prestito questo slogan del movimento femminile che da qualche tempo osserva la vita con da una prospettiva diversa.
Mettiamoci in una prospettiva diversa.
Noi siamo i destinatari di una comunità che, nonostante le difficoltà e i problemi nazionali di oggi, ha avuto nella storia globale nazionale del paese un ruolo di rispetto come tante popolazioni disseminate sul territorio dell’Italia intera.
Pertanto la salvaguardia della comunità in termini del recupero della memoria storica e delle consuetudini che una popolazione ha sviluppato negli anni deve passare necessariamente per un modo diverso di concepire quello che è più giusto o meno alla crescita culturale di un paese e delle sue esigenze. Sono qui a domandarmi a domandarvi ma quanto dobbiamo ancora aspettare per uscire dal tunnel dell’insensibilità e del degrado culturale? Con la cultura non si mangia. Ma meno male avremo a tutto oggi ingoiato perfino l’ultima pietra rimasta sula terra. Bisogna dire che il non riconoscimento dei bisogni a cui ognuno aspira è la colpa di tutti i mali. Gli sfaceli perpetrati da chi non vuole e quindi non può non soddisfa le aspettative giuste e legittime di ognuno di noi.
Siamo un popolo schiavo dell’ignoranza e dell’arroganza. Noi non ci stiamo più all’immobilismo forzato, al ricatto dei privati che, non debitamente controllati anche da noi cittadini, lasciano le cose così come stanno senza dar conto a nessuno del loro operato, senza dare indicazioni e giustificazioni alle loro inadempienze. Siamo stufi di continuare a comprendere ed aspettare che la proprietà del Teatro Mascagni agisca. Il Teatro non è il cinema (che ad oggi abbiano finalmente ottenuto), il Teatro è la vita che è dentro di noi è la vita che si fa gesto e che riforma l’uomo. Ora è il momento di riprenderci il nostro spazio culturale che per decenni è rimasto occultato all’asservimento di poche e miope persone.
Noi siamo il Teatro, noi dobbiamo dare voce a quella potente macchina che tramite un coinvolgimento generale ci possa ridare “ciò che è nostro”.
Stiamo vivendo in una fase storica dove dobbiamo ricostruire i valori veri e i valori veri passano con l’identificazione con una piattaforma che è il trampolino di tutti i lanci, cioè la cultura e gli spazi che la specificano.
Invito la popolazione ad aderire con ogni forma e proposta a questo manifesto per un futuro migliore, per un futuro di tutti.Pagina Face Book: http://www.facebook.com/groups/361394580553817/Segui la diretta delle assemblee su Livestream.com:Watch live streaming video from lalira at livestream.com